Brescia, al Diocesano si mostra l’età di Otzi

Fino al 15 maggio 2013 al museo Diocesano di Brescia si torna indietro nel tempo, e non indietro di poco ma di ben cinquemila anni. La mostra si intitola “L’età del rame. La pianura padana e le Alpi al tempo di Ötzi” e si propone appunto di far luce su questo periodo della nostra storia e sul suo più celebre superstite.

L’esposizione non è allestita casualmente a Brescia. Proprio nella provincia bresciana c’è la necropoli di Remedello, a lungo esplorata dagli archeologi e ritenuta il sito più importante in Italia per la ricostruzione dell’età del rame. Portata alla luce 128 anni fa, questa necropoli è ancor oggi fondamentale per indagare sul millennio in cui l’uomo riuscì ad evolversi grazie a scoperte quali il carro, l’aratro, la lavorazione del rame e la costruzione dei primi strumenti bellici. In realtà, al di là della necropoli di Remedello, è tutta l’area padana ad aver riportato resti interessanti per la ricostruzione del periodo in questione, e dunque la mostra non manca di fare ordine anche sulle scoperte avvenute nei siti in provincia di Mantova, Cesena, Forlì e Bologna.

Ma sarà Ötzi il vero protagonista dell’allestimento. L’uomo del Simulaun, trovato mummificato tra l’Alto Adige e l’Austria nel 1991 ed ora conservato nel Museo Archeologico dell’Alto Adige di Bolzano, non sarà presente fisicamente. Non è possibile spostarlo da Bolzano, dove speciali macchinari ne permettono la conservazione, ma a Brescia, attraverso una copia perfetta dei suoi resti, si ricostruisce la sua storia nel dettaglio. Gli indumenti che aveva indosso, l’analisi del DNA, l’equipaggiamento, le cause della morte, tutto è oggetto di approfondimento. Per gli amanti dell’archeologia o anche per chi è curioso di saperne di più sui nostri predecessori.

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