Il Passeggero abbandonato dalle compagnie aeree

Come sempre Antonio Bordoni ci fornisce una disamina lucida e pienamente rispondente alla verità dei fatti; stavolta si è occupato di descrivere come è cambiato (e continua a cambiare, in peggio) il trasporto aereo passeggeri nel Mondo. I giovani che usufruiscono oggi del trasporto aereo si accontentano del servizio che trovano non avendo conosciuto quello in vigore fino a pochi, dieci o quindici, anni fa.
Oggi capita, dopo aver pagato centinaia di euro o di dollari per effettuare un volo di 6 ore, di ritrovarsi a mangiare un panino, semicongelato e contenente una fetta di formaggio tra due foglie di insalata, incartato malamente nel cellophane.

“A caval donato non si guarda in bocca” direte voi… macché donato, quella “cosa” immangiabile viene proposta ad un prezzo variabile tra i 5 e gli 8 dollari e se per trangugiarla c’è bisogno di qualcosa di liquido nessun problema, basta pagare… a meno che non sia acqua, perché un bicchiere d’acqua non si nega a nessuno.

C’era una volta, anche nella cosiddetta Classe Economica (o turistica) e anche per i voli a corto raggio, il vassoio con tanto di tovaglietta bianca, piatti, posate e tazzine, su cui venivano serviti snack o, a seconda della durata del volo, veri e propri pasti, seguiti da thé o caffé provenienti da bricchi fumanti.
C’era una volta appunto, oggi non c’è più. Sono rimaste in poche le compagnie aeree che vedono ancora il passeggero come entità da rispettare e coccolare; tutte le altre lo vedono come un semplice numero che va ad incrementare statistiche relative a coefficienti di carico e valore economico per miglio volato; né più né meno dei calcoli che si fanno per le merci.

Nei confronti degli essere umani, a differenza delle merci inanimate (e che non si lamentano se il volo ritarda o viene cancellato) le compagnie hanno dei precisi doveri ma – come scrive giustamente Bordoni – la “carta dei diritti del passeggero” deve essere continuamente aggiornata perché le compagnie aeree questi doveri spesso li disattendono.
Le compagnielow cost hanno dato il colpo di grazia ad un sistema che ormai vacillava e cercava di mantenere privilegi oramai indifendibili quali quello del monopolio delle rotte ed i rapporti bilaterali tra Paesi.
Era il tempo delle Compagnie di Bandiera che, quando non producevano profitti, vedevano comunque i loro bilanci ripianati dallo Stato; qui da noi si direbbe che pagava “Pantalone”, e “Pantalone”, se tiriamo in ballo la “vecchia” Alitalia, ha pagato, pagato, pagato.

Oggi il passeggero si trova a sborsare denaro senza avere praticamente nessuna assistenza pre e post volo.
Spesso per chiedere informazioni su un disservizio causatogli dalla compagnia aerea, deve chiamare un Call-Center a pagamento e il contatore dei minuti scatta dal momento che un disco pre-registrato comincia a dirgli di restare in linea perché presto verrà messo in contatto con un operatore.
Che dire poi del fatto che al passeggero che si trova ad annullare un volo, per il quale non è previsto rimborso di tariffa, la compagnia rifiuta di restituire anche le tasse aeroportuali?
La lista dei soprusi, piccoli e grandi, potrebbe continuare, ma crediamo non sia necessario enunciarne altri perché probabilmente il contesto è ben conosciuto da tutti coloro che per turismo o per lavoro si avvalgono del mezzo aereo.

Razionalizzare i costi per le compagnie aeree significa tagliare i servizi di assistenza e quindi ottenere enormi risparmi che non necessariamente tornano a vantaggio del passeggero sotto forma di tariffe più economiche.Oggi il cliente di un vettore, generalmente, si “autovende” il biglietto del volo a mezzo web, pagandolo contestualmente con carta di credito; in aeroporto ritira la carta di imbarco da una macchinetta dopo aver inserito il codice di prenotazione e in alcuni casi porta il bagaglio sottobordo con le sue stesse mani.
La compagnia aerea potrebbe – nei casi limite – non avere aerei né piloti, né dipendenti addetti ad altre mansioni: potrebbe, attraverso Internet, gestire tratte di volo e, una volta raggiunto il numero di passeggeri necessario a garantire un guadagno, affittare un aereo per trasportarli.
Quello di cui sopra è un caso limite, ma comunque reale: nella maggioranza dei casi le compagnie aeree acquistano aerei in leasing e contano di poter pagare la rata del noleggio con gli incassi; riducono al minimo il numero dei dipendenti fissi e in alta stagione ricorrono ai contratti a tempo determinato.
Negli aeroporti fanno gestire i check-in e la riconsegna dei bagagli alle società aeroportuali le quali, in molti casi, riaffidano questi servizi a società e cooperative terze.

I mercati si sono calmierati al ribasso e questo ha nuociuto (e nuoce) all’istituto della concorrenza; quindi al passeggero, in mancanza di alternative, non resta che subíre.
Le agenzie di viaggio, in gran parte per loro colpa sia chiaro, hanno dapprima perso le percentuali di intermediazione trovandosi di fatto a lavorare “gratis” per le compagnie aeree, poi sono arrivate a dover (sempre gratis) gestire i reclami dei clienti e, in taluni casi, anche ad effettuare rimborsi che non sempre recuperano.
Molti attribuiscono questo scadimento dei servizi alla globalizzazione.
Nei supermercati accade lo stesso; per risparmiare su commessi e cassiere le multinazionali della distribuzione tendono a portare i clienti all’acquisto di confezioni già predisposte di pane, salumi e formaggi, frutta e verdura, carne e altro; con tanti saluti ai criteri di scelta e alla qualità dei prodotti.
A meno che qualcuno non voglia sostenere che il formaggio incartato nella plastica due giorni prima sia uguale, come sapore, ad una porzione tagliata al momento e portata in tavola poco dopo.

Le associazioni di consumatori in alcuni Paesi sono più agguerrite che in altri, ma fino ad oggi la battaglia è risultata impari e non ci sono segni di inversione di tendenza.

Se si riesce ad effettuare un volo di due ore pagando magari solo 19 euro allora certi sistemi possono anche essere tollerati, ma se per lo stesso volo, con una compagnia Low-Cost o Tradizionale, di euro se ne sono pagati 200… il rospo delle angherie e dei disservizi è veramente difficile da mandare giù.

Fonte: Masterviaggi.it

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *