De Chirico si sdoppia: in mostra a Chieti e ad Aosta

Sono ben due le mostre nel nostro Paese dedicate a Giorgio De Chirico, pronte a partire nei prossimi giorni e a farci scoprire lati diversi nella produzione del grande artista. La prima mostra di cui vi parliamo è intitolata “De Chirico. L’Apocalisse e la luce, a partire dal 27 aprile al Palazzo de’Mayo di Chieti.

Curata da Giovanni Gazzaneo ed Elena Pontiggia, questa esposizione si propone di offrire una nuova chiave di lettura delle opere dell’artista di Volos che riguardano la  tematica religiosa. Si tratta di una tematica che De Chirico ha sviluppato a partire dagli anni quatranta, con le incisioni dell’Apocalisse, e che ancora oggi risulta poco indagata. Cinquanta le opere esposte. Verranno mostrate sia le venti litografie realizzate nel 1940 e pubblicate nell’anno successivo, che le ventidue acquarellate a mano dal pittore nell’edizione del 1977.

Accanto a queste opere c’è spazio per diversi dipinti, dal “Buon samaritano” e “San Tobia e i viandanti”, entrambi del ’39, all’Annunciazione del ’54 e al “Tondo Doni” da Michelangelo del ’75, una delle ultime opere realizzate. Culmine dell’evento la “Salita al calvario”, un’immensa tela a stampo religioso realizzata nel 1947 e  restaurata proprio per l’occasione. La tela arriva in prestito dalla chiesa di San Francesco a Ripa di Grande a Roma, dove è collocata sulla tomba di De Chirico e della moglie.

Ma veniamo al secondo omaggio che verrà reso a De Chirico: si intitola “Giorgio De Chirico. Il labirinto dei sogni e delle idee” e aprirà i battenti il 29 aprile al centro Saint-Bénin di Aosta. Questa mostra vuole illustrare al pubblico le diverse fasi stilistiche dell’artista, dal recupero della tradizione classica al momento surreale fino al successivo riavvicinamento alla realtà attraverso il barocco. I visitatori potranno ammirare quaranta realizzazioni a olio, dieci tempere e disegni e quindici grafiche, anche colorate a mano dall’artista. Tutti questi lavori, la maggior parte dei quali solitamente non sono visibili al grande pubblico, rimarranno ad Aosta fino al prossimo 30 settembre.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!

Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *