Firenze: a Palazzo Pitti Vasari e l’Allegoria della Pazienza

Firenze: a Palazzo Pitti Vasari e l'Allegoria della Pazienza

La Galleria Palatina di Palazzo Pitti, Firenze, ospita fino al 5 gennaio 2014 una mostra dedicata ad uno dei dipinti di maggior rilievo delle collezioni medicee. Si tratta de l’Allegoria della Pazienza di Giorgio Vasari. In realtà soltanto oggi si può dire che il dipinto sia opera dell’architetto e pittore toscano, che l’avrebbe realizzata in collaborazione con Gaspar Becerra. Ma sulla sua attribuzione si è a lungo discusso.

Si è infatti arrivati all’assegnazione a Vasari-Becerra solo dopo aver supposto che l’opera fosse frutto del Parmigianino, Francesco Salviati e di Girolamo Siciolante. Anche la sua storia collezionistica non è meno complessa. Si sa che il dipinto appartenne al cardinale Leopoldo de’ Medici, ed ancor prima fu legata a personaggi che gravitavano intorno la corte di Cosimo I. Del resto a commissionarla fu Bernardetto Minerbetti, ambasciatore dello stesso Cosimo I. Egli chiese al Vasari di rappresentare la principale virtù del suo carattere, vale a dire l’arte della Pazienza.

Un tema che all’aretino dovette piacere non poco, e che decise di rappresentare lasciandosi ispirare alla statuaria antica. Fu così che per il Vasari la Pazienza diventò una donna giovane, legata con una catena ad una roccia, e che aspetta che la libertà le venga restituita quando le gocce del vaso ad acqua corroderanno finalmente la pietra. L’allegoria piacque al punto che anche alla corte ferrarese di Ercole II d’Este si volle riprodurre la Pazienza. Stavolta il dipinto fu commissionato a Camillo Filippi. La mostra ripercorre la storia del dipinto mettendo in luce gli aspetti più interessanti, dalle ragioni del successo dell’invenzione vasariana ai motivi per cui la Pazienza aveva una così tanta importanza nell’arte rinascimentale.

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