Firenze: visita guidata nello splendore del Rinascimento (la cupola del Brunelleschi)

Proseguendo nel nostro viaggio attraverso la città di Firenze, ci imbattiamo in un prodigio architettonico senza precedenti, che ancora oggi divide gli esperti sul modo, tempi e tecniche di costruzione.

La Cupola che sovrasta la città di Firenze, che copre il Duomo, partorita dal genio di Brunelleschi. Costituisce forse una delle cartoline della città, ma scoprire un po’ di più di questa cupola ce ne farà innamorare. Si tratta di un’ opera che ha del prodigioso per una serie di aspetti:

– E’ la più grande cupola in muratura che sia stata mai costruita

– Il metodo utilizzato è innovativo

Fu il 1418 che vide Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti, iniziare a predisporre i lavori per innalzare una grandiosa opera che avrebbe dovuto coprire la Chiesa di Santa Maria in Fiore. Il cantiere dalle proporzioni gigantesche iniziò nel 1420. Il Brunelleschi ha rivelato una conoscenza delle proporzioni e dell’architettura senza precedenti. Per realizzare l’opera, furono utilizzate macchine che l’architetto stesso aveva progettato. Queste macchine, necessarie per sollevare verso l’alto i materiali, rappresentano un enorme progresso nella scienza delle costruzioni. Non si tratta di una vera e propria cupola, ma di una volta dunque a differenza della cupola non si autoregge. Gli studiosi dunque si sono a lungo interrogati sul “segreto” del Brunelleschi, per far si che essa potesse reggere, senza impiegare né centine, ne travi, né malte. Alcuni studiosi che stavano restaurando l’opera si accorsero che il Brunelleschi aveva disposto i mattoni in modo tale da costruire una cupola da rotazione, rivestendola poi. Filippo avrebbe beffato i suoi ammiratori, costruendo una cupola normale e mascherandola. Ma il disaccordo sulle tecniche costruttive di quest’opera è ancora molto alto tra gli studiosi. L’immensa decorazione della cupola è ad opera del Vasari e Zuccari: si tratta del più grande ciclo figurativo al mondo per superficie.

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *