Pissarro, l’anima dell’impressionismo è a Pavia

Pissarro, l'anima dell'impressionismo è a Pavia

Il Castello Visconteo di Pavia, dopo il boom di presenze fatto registrare dalla mostra dedicata a Monet, si prepara ad un nuovo successo. A partire dal 21 febbraio ad essere mostrate al pubblico saranno le opere di un altro grande nome dell’impressionismo: Camille Pissarro.

Pissarro non è tra gli impressionisti più noti al grande pubblico. Definito un rivoluzionario dal collega Renoir per la sua voglia di sperimentare, egli nacque nel 1830 nelle Indie Occidentali. Fu Pissarro a scrivere la lettera di fondazione del movimento impressionista, e fu sempre Pissarro l’unico artista presente in tutte le otto esposizioni impressioniste allestite tra il 1874 e il 1886. Nonostante ciò denaro e fama arrivarono piuttosto tardi, e la consacrazione la ottenne solo nel 1903, l’anno della morte, quando il Louvre si decise a comprare le sue opere.

Non solo i paesaggi compaiono sulle tele di Pissarro. Ciò che lo distinse dagli altri artisti della sua scuola fu la volontà di indagare la condizione umana, inserendo sempre delle figure nei suoi lavori, alcune volte in primo piano, altre sullo sfondo. Quanto al percorso espositivo, ciò che al momento è dato sapere è che non si tratterà di un allestimento tradizionale. I dipinti si animeranno tramite videoproiezioni che permetteranno al pubblico sia di averne una visione inedita che, grazie ad approfondimenti testuali, una piena conoscenza. Inoltre, per chi lo desidera il percorso espositivo prosegue ai Musei Civici di Pavia, dove si mette a confronto il lavoro di Pissarro con Giuseppe Pellizza da Volpedo, un italiano contemporaneo del maestro impressionista.

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