La Dinastia Brueghel: tre secoli di pittura fiamminga a Como

Le sale della settecentesca Villa Olmo di Como ospitano fino al 29 luglio i capolavori della Dinastia Brueghel. L’esposizione presenta 70 dipinti e 30 tra disegni e grafiche, assicurati per un valore complessivo che supera i cento milioni di euro e provenienti da importanti collezioni private e musei italiani e stranieri.

La mostra, curata da Sergio Gaddi e Doron J. Lurie, conservatore dei Dipinti Antichi al Tel Aviv Museum of Art, ideata e prodotta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como, è in grado di ripercorrere la storia e l’eccezionale talento della più importante famiglia di artisti fiamminghi attivi tra il XVI e il XVII secolo. Dopo Como la mostra approderà a Tel Aviv, poi a Praga, a Miami e infine a S. Pietroburgo.

L’esposizione celebra il genio della nobile stirpe dei Brueghel che, tra il 1500 e il 1600, ha segnato con il suo talento e la sua visione dell’umanità, a volte grottesca, la storia dell’arte europea dei secoli a venire. Le opere di Pieter Brueghel il Vecchio e della sua genealogia ci accompagneranno in un itinerario seducente, e al tempo stesso appassionante, nell’epoca d’oro della pittura fiamminga del Seicento. Il percorso espositivo si apre e ruota attorno al capolavoro I sette peccati capitali di Hieronymus Bosch, che giunge in Italia per la prima volta.

 Tra le alre opere in mostra, di Pieter I ci sarà, tra le altre, La Risurrezione, mentre del figlio Pieter Brueghel il Giovane (Pieter Brueghel II) opere come Festa di matrimonio all’aperto, L’adulatore e due eccezionali versioni di Paesaggio invernale con trappola per uccelli. La dinastia prosegue con Jan Brueghel il Vecchio (Paesaggio fluviale con bagnanti, Villaggio con contadini e animali) e il figlio Jan Brueghel il Giovane. Il percorso si chiude idealmente con David Teniers il Giovane, artista di grande talento e di enorme successo e legato alla dinastia dei Brueghel per aver sposato Anna, figlia di Ambrosius.

 

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