Il Castello di Azzurrina e la sua leggenda

Siete amanti dei castelli e delle loro leggende e misteri? Allora il Castello di Montebello fa proprio al caso vostro. Volete saperne di più? Continuate a leggere l’articolo per scoprire la sua straordinaria e affascinante leggenda. 

Il Castello di Montebello è situato a Rimini, posto precisamente su un’altura dalla quale potrete godere di un fantastico panorama che coinvolge Marche ed Emilia Romagna. Il castello è di proprietà della famiglia Guidi (vi hanno abitato durante il periodo rinascimentale -ndr) e dobbiamo ringraziarli per l’accurata ristrutturazione, avvenuta nel 1989, perché ancora oggi si può ammirare l’arredamento all’interno del castello con i pezzi originali di quel tempo.

Passiamo quindi alla storia vera e propria del castello. Il castello è molto conosciuto per il grande mistero di Azzurrina. Azzurrina era la bambina che abitava al castello ma che misteriosamente è scomparsa nel nulla da un corridoio della fortezza nella seconda metà del 1300. Secondo le guide però, la bambina scomparsa è solo un incentivo che vuole attirare la gente e farla commuovere per la sua triste storia, perché si dice che il castello sia animato da molte altre presenze che si rivelano senza alcuna timidezza.

Il castello può essere visitato solamente con le guide e partono dal castello, dove viveva la famiglia, per poi passare alla fortezza, dove alloggiavano un centinaio di soldati circa. Ovviamente tra i due luoghi appena citati, è la fortezza che attira maggiormente la curiosità dei visitatori. Infatti la fortezza ha una certa sobrietà militaresca, che trasmette ai visitatori come maggiormente vissuta; il palazzo invece, da questi soffitti alti e i mobili pregiati non da certo l’impatto dell’altro luogo, anzi, appare molto fredda e distaccata al pubblico che la visita. Pare però cari signori, che sono proprio le due stanze signorili del castello che riescono ad evocare le entità, nonostante la forte illuminazione presente all’interno.  La spiegazione a tutto questo risiede sotto il castello, ovvero nei sotterranei.

Durante il periodo rinascimentale, le gallerie vengono murate per via dei tesori da proteggere dai nemici. Però nel periodo della ristrutturazione, queste gallerie, sono poi state riaperte quasi tutte, tranne una, che risiede proprio sotto le due stanze a cui mi riferivo prima. Pare infatti, tramite studi, che questo sotterraneo sia stato murato in un’altra epoca rispetto alle atre che sono state murate dopo. Si dice questo, proprio perché le pareti di chiusura sono entrate a far parte della struttura del castello. Riaprire quindi la galleria metterebbe a rischio la stabilità di tutto il castello. All’interno di questa galleria, tramite sonde specializzate, risiedono oggetti molto vecchi, ed è proprio per questo che agevola il manifestarsi di presenze, anche in maniera molto chiara, in queste particolari stanze. Una delle stanze è l’antica sala da pranzo dei Guidi dove, ancora oggi, si trova l’originale tavolo di legno.

Ci sono tantissime testimonianze che fanno pensare che questo castello sia abitato da presenze sovrannaturali. Le guide infatti raccontano, che sette anni fa, il custode stava pulendo il pavimento del castello, quando ad un certo punto si è sentito osservato e guardando verso il muro ha trovato una seconda ombra umana. Al momento ha pensato ad un ladro, ma voltandosi, si è trovato davanti una figura femminile eterea che camminava con i piedi contro il soppalco della stanza, a testa in giù e i capelli che sfioravano il pavimento. Sotto il soppalco, poi, sono rimaste le orme dei piedi nudi che sono rimaste con il tempo vivide nonostante l’accurata pulizia del legno. In questo momento solo poche orme parzialmente visibili perché affievoliti dal tempo nel corso di sette anni. Questa è solo una delle innumerevoli testimonianze di chi è entrato nel castello.

Dal palazzo, passando all’esterno potrete raggiungere la fortezza. In questa parte del castello è situato il mobile più suggestivo di tutto il castello. Stiamo parlando di una cassapanca di circa 1000 anni. Oggetto che proviene dall’Asia, portato da un antenato dei Guidi come bottino dalla prima crociata.

Al castello appartiene anche la famosa leggenda di Azzurrina (quella per cui il castello è diventato così tanto conosciuto -ndr). Il nome di Azzurrina era Guendalina Malatesta, bambina albina, che ha rischiato di venir messa alla forca per stregoneria. La madre ha sempre cercato di proteggerla, tingendole i capelli con delle erbe particolari, ma con scarsi risultati, perché i capelli degli albini non hanno pigmentazione; quindi alla fine i capelli della bambina avevano preso una leggera tonalità di azzurro.
Un giorno, mentre la bambina giocava con una palla di pezza nella fortezza e sorvegliata da due soldati incaricati di proteggerla, la palla rotolò giù per la scala che portava alla ghiacciaia (una specie di cantina -ndr). La stanza aveva una sola via di uscita quindi i soldati non si preoccuparono quando videro Azzurrina che si inoltrava per la stanza all’inseguimento della palla. Poco dopo, sentirono un grido e poi… il silenzio. Da quel giorno, né la bambina né la palla furono ritrovate, anche dopo aver setacciato l’intero castello e il borgo che lo circondava.

Ogni anno che finisce per 0 o per 5, nella notte del solstizio d’estate (data della scomparsa di Azzurrina -ndr), si può sentire, ancora oggi, i pianti che provengono dalle mura del castello.

Le ricerche proseguono da anni con innumerevoli registrazioni, e non c’è alcun dubbio, che per la parapsicologia italiana, esso costituisca uno del luoghi maggiormente in grado di fornire del materiale a dir poco interessante.

Ecco a voi, la storia del Castello di Azzurrina. Il nostro giro “esoterico” pieno di avvenimenti e testimonianze che ci fanno pensare, è finito. Sta a voi accertarvi se tutto questo è frutto di finzione o è semplicemente realtà. Visitate il Castello di Montebello.

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