World Press Photo 2013, in mostra a Roma le foto dei vincitori del premio

World Press Photo 2013, in mostra a Roma le foto dei vincitori del premioDal 4 al 26 maggio il museo di Roma in Trastevere ospiterà la mostra dedicata alle foto del World Press Photo 2013. Si tratta di uno dei più prestigiosi riconoscimenti nell’ambito del Fotogiornalismo. L’esposizione è molto più di una galleria di immagini, è un documento che ci restituisce gli eventi più significativi dei nostri giorni.

Come ricordato, il Premio World Press Photo è uno dei più importanti del settore, che viene assegnato ogni anno, da ormai 56 anni, da una giuria indipendente composta da esperti internazionali. Tale giuria è chiamata a dare il proprio parere su migliaia di domande di partecipazione provenienti dal mondo intero. Per questa edizione sono state 103.481 le immagini esaminate dai giurati, inviate da 5.666 fotografi professionisti di 124 diverse nazionalità. Le categorie in cui i giurati hanno diviso il loro lavoro, come gli altri anni, sono 9: Vita Quotidiana, Protagonisti dell’attualità, Spot News, Notizie generali, Natura, Storie d’attualità, Arte e spettacolo, Ritratti, Sport. I premiati nelle diverse categorie sono stati 54. Tra questi sono sei i fotografi italiani: Fabio Buciarelli, Vittore Buzzi, Paolo Patrizi, Paolo Pellegrin, Fausto Podavini e Alessio Romenzi.

Ma ad aggiudicarsi il premio di fotografia dell’anno 2012 è stato uno svedese. E’ Paul Hansen, che il 20 novembre 2012, nella città di Gaza, ha immortalato un momento tragico e toccante. L’immagine mostra due uomini palestinesi che trasportano per le strade della città i cadaveri di due bambini. I loro corpi, avvolti in un lenzuolo, sono condotti verso la moschea per trovare sepoltura. I bambini avevano solo due e quattro anni, e sono morti nel crollo della loro casa, che ha ucciso anche il padre e ha mandato la madre in rianimazione. A trasportarli sono i loro zii. La foto restituisce tutto il dolore e la rabbia provata dagli adulti, in netto contrasto con l’innocenza dei bambini.

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