Tiziano e Paolo III, inediti esposti a Padova

Dal 7 luglio al 30 settembre a Padova, presso i Musei Civici agli Eremitani, si terrà la mostra “Tiziano e Paolo III. Il pittore e il suo modello”, promossa dal Comune di Padova, l’Assessorato alla Cultura e i Musei Civici di Padova, dal Centro Studi Tiziano Vecellio e da Ferdinando Peretti.

L’esposizione, curata da Andrea Donati e Lionello Puppi con la direzione di Davide Banzato, offre un momento di grande emozione e di indubbio interesse a livello internazionale perché ci pone di fronte a un nuovo tassello della vicenda artistica di Tiziano, attraverso due lavori finora sconosciuti e di grande qualità. Si tratta di due dipinti inediti di Tiziano Vecellio, ricondotti senza alcun dubbio alla mano del grande Cadorino da alcuni dei massimi studiosi del Vecellio,  provenienti dal Regno Unito.

Il primo è l’Autoritratto del maestro, un impressionante olio su carta proveniente dalle collezioni della Casa Reale di Hannover, recuperato a seguito di un fortunato restauro, eseguito sulla falsariga dell’austero schema messo a punto dal maestro in età avanzata, negli anni cinquanta del Cinquecento, e replicato anche nel decennio successivo. Il secondo è ulteriore redazione, ancor più intensa e scavata, di una delle tele più celebrate del maestro, il Ritratto di Papa Paolo III Farnese del Museo di Capodimonte, eseguito nel 1543 e prototipo delle immagini ufficiali del Pontefice.

Le due tele, di proprietà privata, sono entrambe dei ritratti – genere nel quale Tiziano raggiunse i massimi livelli qualitativi tra gli anni Quaranta e Cinquanta – ed entrambe sono esempi di quella tecnica pittorica rivoluzionaria messa a punto dal pittore, che tanto avrebbe influenzato i grandi pittori veneziani del XVI secolo (Tintoretto, Veronese, Bassano) e i principali autori del secolo seguente. I due dipinti saranno idealmente confrontabili (nel percorso museale e in città) – seguendo l’interessante strada intrapresa in tempi recenti dai Civici Musei di Padova, di dialogo tra collezioni museali e opere sul mercato – con i lavori di Tiziano presenti a Padova (le giovanili tavole raffiguranti la Nascita di Adone e la Morte di Erisittone) e con le opere di quegli artisti che nella città dei Carraresi recepirono inevitabilmente gli stimoli innescati dal Vecellio: dal Romanino al Campagnola, fino a Stefano delle Arzere.

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