Arte per tre generazioni a Pordenone

Al PArCo di Pordenone, fino al 2 settembre sarà aperta la mostra Arte per tre generazioni, dedicata all’arte moderna e contemporanea del capoluogo friulano, riassumendo le vicende dell’arte e del collezionismo che lungo tre generazioni hanno portato alla nascita della stessa Galleria, che oggi vanta un patrimonio ricco di oltre un migliaio di opere.

Oltre un centinaio di opere, vengono per la prima volta allestite negli spazi espositivi della Galleria. Il Museo si fa dunque spazio al PArCo, acronimo di Pordenone Arte Contemporanea, ovvero nel nuovo polo museale dedicato alle più attuali manifestazioni delle arti visive. Articolata per sezioni tematiche e per cronologia, pensata come un racconto che attraversa la vita e le opere degli artisti più rappresentativi e meglio documentati, l’iniziativa espositiva curata da Isabella Reale, nasce come proposta per una rinnovata indagine a tutto campo attraverso le collezioni.

A rappresentare la prima generazione sono i lasciti di Michelangelo Grigoletti e la collezione dell’architetto pordenonese Giovanni Battista Bassi,  mentre tra gli autori figurano Emilio Marsili, Enrico Chiaradia, autore del Monumento equestre a Vittorio Emanuele II, Luigi de Paoli, creatore dell’audace Icaro, Aurelio Mistruzzi, autore del Monumento ai Caduti di Pordenone. Nella generazione di mezzo figurano Ado Furlan, Mario Moretti, fino ad approdare, attraverso le sperimentazioni materiche, agli allumini anodici di Nane Zavagno. A documentare la scultura del secondo Novecento anche i totem di Mirko e le ricerche materiche e astratte di Dino Basaldella.

L’intento è quello di valorizzarne le presenze più valide e alcuni aspetti significanti, esponendo opere spesso inedite, dando il via a una più incisiva operazione di divulgazione nell’intento di rinnovare, anche tramite rotazioni periodiche, lo studio e l’interesse nei confronti di un patrimonio ancora tutto da scoprire.

Accompagnano e commentano l’esposizione foto d’epoca, documenti e pubblicazioni, fonti preziose tratte in particolare dall’Archivio storico della Galleria d’Arte Moderna di Pordenone, ora in corso di riordino, sotto la tutela della Soprintendenza Archivistica del Friuli Venezia Giulia. L’ingresso è gratuito.

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