A Bologna i capolavori di ieri con “Il Cinema Ritrovato”

I cinefili di tutt’Italia non possono perdersi quest’appuntamento: si terrà a Bologna, dal 23 al 30 giugno, l’edizione numero ventisei del festivalIl cinema ritrovato“. Come ogni anno si riscoprono i capolavori della storia del cinema, i migliori restauri internazionali e film ritrovati ai quattro angoli del pianeta.

Otto giornate dense di visioni e di incontri, con quattro grandi schermi accesi da mattina a sera, quelli delle due sale Lumière dell’Arlecchino e del Jolly, a cui si aggiunge la meraviglia notturna delle proiezioni in Piazza Maggiore. E’ questo quanto propone questa edizione della kermesse. Ma quest’anno cinefilia non sarà solo la parola magica che da sempre ci apre le porte a visioni inedite per bellezza e rarità. Una sezione vera e propria, con una fascia quotidiana di incontri e proiezioni, rifletterà sull’amore per il cinema come fenomeno storico, come movimento spontaneo che oggi sembra rinascere in forme nuove e presso nuove generazioni grazie alla rete. I più autorevoli critici e studiosi di cinema internazionale discuteranno e si confronteranno sulla cinefilia del passato e del presente, interrogandosi su cosa stia davvero diventando il nostro antico amour du cinéma nell’era della copia digitale.

Ma tra gli eventi più attesi ci sono naturalmente i grandi restauri e le grandi proiezioni. Tra questi la extended version di “C’era una volta in America” di Sergio Leone, già presentata in anteprima a Cannes. La nuova versione è arricchita di 25 minuti inediti, tagliati in fase di montaggio nel 1984. E ancora “La grande illusione” di Jean Renoir, “Lola” di Jacques Demi e “Viaggio in Italia” di Roberto Rossellini, completamente restaurato. Si renderà omaggio a Raoul Walsh, mentre tra i grandi ospiti cresce l’attesa per l’arrivo di John Boorman.

Spazio anche ai muti musicali con i cortometraggi di Charlie Chaplin, i primi sonori del Sol Levante, un tributo ad Alma Reville, la moglie di Alfred Hitchcock e alla regista del cinema muto americano Lois Weber. Prosegue anche il percorso di ricerca sui colori originali dei film. Grazie alle nuove tecnologie digitali rivivranno le sfarzose scenografie di “Dalila e Sansone” e la spettacolare epopea di Lawrence d’Arabia”.

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